#Gaiotifacompagnia tappa#59

Scritto da il 11 Giugno 2020

#Gaiotifacompagnia tappa#59:

‘Buongiorno, piccolo amico! Ti va di fare un’altra scoperta con me, prima dell’inizio delle vacanze?
Tante volte mi hai sentito parlare del Monastero, costruito sopra i resti dell’anfiteatro quasi 1700 anni fa. Ma credo di non averti mai svelato alcuni particolari interessanti…
Per esempio, il suo fondatore si chiamava Bernardo ed arrivò qui da Monte Oliveto vicino a Siena, dove era già sorta la sua prima Abbazia. Lui e i suoi amici monaci scelsero l’area dell’antico anfiteatro abbandonato perché era un grande spazio aperto difeso dalle mura della città, dove avevano a disposizione materiale da costruzione per il nuovo Monastero e tanta terra da coltivare: fu così che cominciarono a smontare la parte nord dell’anfiteatro e a elevare il nuovo edificio sulla parte sud.
La loro regola era “ora et labora”, cioè “prega e lavora”. Erano vestiti con lunghi abiti bianchi, con ampi cappucci. Il loro Monastero aveva anche una vicina Chiesa, l’attuale Parrocchia di San Bernardo, e un chiostro che collegava i due edifici: da vecchi documenti e foto ho scoperto che il chiostro era tutto affrescato! Un’ultima cosa: i monaci amavano i gatti! Come lo so? A Monte Oliveto Maggiore, fra gli arredi di legno della sacrestia, c’è l’immagine di un grosso gatto: è il simbolo dell’attaccamento dei monaci al loro Monastero…’

 

 

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